Articoli di Giovanni Papini

1955


in "Schegge":
Memorie di una foglia
Pubblicato in: Il nuovo Corriere della Sera, anno LXXX, fasc. 56, p. 3
Data: 6 marzo 1955


pag. 3




   Nacqui come foglia d'albero in mezzo a un bel campo. Il mio primo amore fu il sole, il mio primo gioco l'altalena col vento. Ma poi vidi sbocciare vicino a me, sui rami del mio albero, i fiori ed ebbi invidia dei fiori che eran più belli di me. I petali, bianchi e leggeri, poco dopo, caddero ed io ebbi pietà dei fiori. Ma vidi ingrossare, al posto dei fiori, i frutti coloriti e polposi ed ebbi invidia dei frutti. Ma trascorsero le settimane e molti di quei frutti furono colti e morsi e ingoiati dagli uomini; altri caddero in terra e marcirono ed allora ebbi pietà anche dei frutti mentre io rimanevo ancora fresca e verde nell'aria ancor tiepida, in alto. Ma venne il novembre e mi feci gialla e grinzosa, uno strappo più rabbioso del vento mi divelse dal ramo e caddi anch'io sulla terra fradicia e sudicia. Ebbi pietà di me stessa e invidiai il maestoso tronco che rimaneva intatto e dritto a dispetto dell'imminente inverno. Ma prima ancora che mi disfacessi tutta vidi arrivare due uomini armati di ascia e di accetta che si avvicinarono all'albero mio padre e cominciarono a colpirlo barbaramente giù in basso per farlo cadere. E seppi dai loro discorsi che era destinato al fuoco della famiglia. Ed allora, sul punto di essere annientata, ebbi il tempo di sentire un'immensa pietà per l'albero dove ero nata.


◄ Indice 1955
◄ Corriere della Sera
◄ Cronologia